I Segreti del Quadrato Magico

I Segreti del Quadrato Magico

Ci sono segreti che durano da più di duemila anni. Oggi scriverò a proposito di uno di questi: il Quadrato Magico.

 

Come è successo per le parabole di Gesù e per gli antichi racconti nordici, così accade anche per il simbolo. Esso, nasconde un messaggio, una morale o una verità celata che si svelerà solo a chi ha occhi pronti per vedere.

Il Quadrato Magico è qualcosa di veramente unico nel suo genere e il suo potere di trasmissione delle conoscenze si sta finalmente rivelando. Così accade anche per la sua identità, che passa da casuale quadrato palindromo a intenzionale crittogramma cristiano.

 

Ora scendiamo nel concreto:

Si tratta di quadrato palindromo¹ formato da quattro parole bifronti² e una palindroma. Se ti approcci in modo superficiale potrà sembrarti banale, ma non lo è affatto. Hai mai provato a cercare cinque parole di questo tipo e ognuna di cinque lettere?

E la difficoltà non finisce qui!

In più dovrai disporle in modo che tu possa leggerle normalmente e al contrario, da sotto a sopra e da sinistra a destra.

 

Questo Quadrato Magico chiamato “Sator-Arepo” è stato rinvenuto a Pompei il 12 Novembre del 1936 dall’archeologo M. Della Corte. Il fatto che questa iscrizione sia stata incisa sulla colonna di una palestra appena restaurata dopo i terremoti del 62 d.C., unito alla distruzione di Pompei per opera del Vesuvio nel 79 d.C., la colloca con tutta probabilità all’interno di una precisa finestra temporale. Questo è un caso più unico che raro in archeologia.

 

Due studiosi S. Agrell e F. Grosser, a reciproca insaputa, si misero tra il 1925 e il 1926 sulle tracce del significato nascosto del Quadrato Magico. Proprio perché il caso non esiste, arrivarono alla medesima sconvolgente conclusione.

 

Eccola:

Il quadrato ha 25 lettere in tutto. Le “A”, le “E”, le “O” e le “T” sono sempre quattro. Le “P” e le “S” sono due. Mentre di “N” ce n’è solo una. L’anagramma si risolve disponendo le lettere in croce e si ottengono due “PATERNOSTER” che si intersecano nella sola “N” centrale. Le “A” e la “O” possono essere messe all’inizio e alla fine di ogni singola parola anagrammata.

Incise su diversi pavimenti di chiese cristiane, potrai trovare anche tu, la lettera A (alfa) e la lettera Ω (omega tradotto dai romani con la lettera O). Il Cristo dice di sé: “Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!” (Apocalisse 1,8) e ancora “Io son l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine (Apocalisse 22,13). Questo a simboleggiare l’inizio e la fine di tutte le cose del creato.

 

“Le probabilità che un pagano, giocando con l’enigmistica, abbia potuto creare per caso tutto ciò  sono state calcolate: sono una su dieci elevato alla ventiduesima, cioè diecimila miliardi di miliardi”³.

I matematici inoltre escludono completamente la realizzazione da parte della gente comune del tempo.

E ancora, a rafforzare questa interpretazione del Quadrato Magico, troviamo ripetute sotto la sua incisione a Pompei, anche le lettere “A N O”, come a comunicare in “chiaro” la chiave di lettura.

 

Ecco tutta la potenza di un simbolo che porta, al di là di ogni differenza culturale e linguistica, il suo messaggio attraverso i secoli. L’anagramma con la preghiera più importante della cristianità (il padre nostro incrociato), quei due “TENET” centrali che si incrociano (rafforzati dal loro significato: mantenere, tenere, sostenere) e le “T” iniziali e finali ricalcano lo stesso concetto: il segno della croce.

 

Tutto questo è da da collocare in un periodo storico in cui i segni e simboli avevano una valenza molto forte. Fin dagli albori della cristianità si ritrova il segno della croce, come quello formato dai quattro fiumi al centro del giardino dell’Eden dove sorge L’Albero della Vita. (Genesi 2,9 e Apocalisse 2,7).

 

Nel Quadrato Magico puoi trovare negli angoli anche due “ORO” (traduzione dal latino: io prego) e due “ARA” (traduzione dal latino: altare) e non finisce qui! Puoi trovare altri ancora approfondendo qui nel libro scritto da R. Cammilleri.

 

Gli Imperatori romani ben sapevano la forza di un segno. In primis Costantino, dopo la sua conversione, fece incidere il segno della croce sormontata da una “P” sugli scudi del suo esercito.

Oggi, nel flusso continuo di informazioni che riceviamo, non cogliamo più la potenza del simbolo e per questo non sappiamo nemmeno usarla a nostro favore. Chi conosce ed usa il potere magico del simbolo, sono le multinazionali attraverso potenti loghi comunicativi e abili strategie di marketing.

 

Per esempio, se pensi all’azienda Apple, assocerai immediatamente la mela morsicata e viceversa.

Il Logo, come accade per il Quadrato Magico, si installa e occupa uno spazio preciso nella tua mente. Rimane nella tua memoria più di una frase o di una spiegazione. Potrebbe un’altra azienda, competitor della Apple, usare lo stesso simbolo della mela per spostare delle quote di mercato? È evidente che la risposta è no.

 

In più l’arte dell’uso della forma unita a quella dei colori, permette di fissare nella mente della gente comune un concetto, un’identità aziendale magari legata alla professionalità e affidabilità (colore blu), alla spiritualità (il colore viola) o all’equilibrio e alla calma (colore bianco della veste papale) e così via per tutti i colori. Questo inoltre testimonia il fatto che il marketing è una leva adottata in più campi.

 

In pratica osservando, anche senza porre attenzione, si è innestato dentro di te molto di più di quello che pensi poter controllare con la mente raziocinante. Infatti, con un solo simbolo, comunichi in modo immediato un gruppo di informazioni.

 

Quale immenso potere si cela dentro il simbolo?

Di certo devo riconoscere al Quadrato Magico la capacità di aver viaggiato attraverso il tempo custodendo molti significati e, allo stesso tempo, di averci donato un breve spaccato di cristianità agli albori.

Ma c’è di più.

Cammilleri cita Leoni, in merito al segno della croce:

Questa è la ragione che spiega la forte tendenza al simbolismo del cristianesimo primitivo”, tendenza che portava ad “arricchire un oggetto o un monumento di simboli svariati, ripetuti all’inverosimile”, quasi che detti segni avessero in sé un potere benefico.

 

1 – Palindromo: indica una frase o una parola che è leggibile sia da sinistra verso destra che da destra verso sinistra ed ha lo stesso identico significato. Un esempio è i nome “Anna” oppure questa frase: “In amor io diffido i romani”.

2 – Bifronte: Sono tutte quelle parole che lette da sinistra a destra hanno un significato e lette da destra a sinistra ne hanno un altro. Un esempio è il nome “Ivan” che letto al contrario da la parola “navi”.

3 – Citazione dal libro ”Il Quadrato Magico” di Rino Cammilleri.

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