Il Ventre di Madre Terra brama Vita
Questa mattina sono uscita prestissimo a camminare… vengo da giornate silenziose, molto silenziose. Qualche goccia di pioggia e il bosco ha cambiato colore. Le macchie bianche dei ciliegi selvatici ed i marroni dei rami si sono trasformati in tante sfumature di verde.
Guardo il bosco da lontano ha un effetto così ovattato e spugnoso e lo immagino come l’endometrio, all’interno dell’utero delle donne, gonfio di sostanze nutrienti in attesa dell’ovulo fecondato.
È primavera, e il ventre di Madre Terra brama vita.
Se mi inoltro tra gli alberi, i sentieri sono avvolti da ricca vegetazione e sembrano canali bui… mi mettono quasi soggezione, ma una volta dentro, le piante sembrano quasi volersi allungare per potermi toccare e sfiorare: vogliono trasmettermi vita ed energia.
Intanto gli uccelli canticchiano frenetici covando nei loro nidi, ed il cuculo, arrivato dopo un lungo viaggio, emette il suo “cu-cu” alla ricerca di un luogo adatto dove affidare le sue uova prima di ripartire.
Camminando, sono riscaldata dai raggi luccicanti del sole, ma in poco tempo posso sentire il vento alzarsi, scuotere gli alberi e far cadere qualche uovo dal nido.
Il cielo si fa grigio, e la pioggia inizia a bagnarmi i capelli, la pelle e i vestiti, e subito dopo il cielo torna azzurro, regalandomi magari un arcobaleno.
Ed è un po’ così che mi sento in questo periodo, con sensazioni altalenanti come il tempo, a momenti silenziosa e malinconica, in altri piena di vita.
E poi un dolore al piede mi obbliga a non mettere scarpe, a camminare scalza o in ciabatte, a fare piccoli e lenti passi, a non percorrere molta strada, insegnandomi ad apprezzare quello che ho qui intorno, a non far progetti per domani, a non buttarmi su ciò che era ieri.
Vuole dirmi che stia qui, in questo preciso momento, che lo viva con le ondate di guerra e pace che mi travolgono il cuore.




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